Tino Vettorello, il cuoco del Festival del Cinema: Ecco cosa mangiano le star
Dalla passione di Monica Bellucci per il tiramisù al «Rombo alla Clooney». Per la 14a volta, il cuoco veneto gestirà il ristorante del festival alla Biennale del Cinema servendo i gourmet e le celebrità, di cui ci ha rivelato i segreti (in cucina)
Tino Vettorello, trevigiano doc, ha messo a frutto la sua vocazione per la buona cucina sin da quando a 22 anni ha guidato un importante ristorante nella sua città. Poi tante esperienze in Italia, specializzandosi come chef ufficiale – ma anche come organizzatore, coordinatore e creatore – di eventi di livello assoluto nel cinema e nello sport. Da qui una fama internazionale come ambasciatore della cucina italiana e di quella veneta in particolare. Attualmente gestisce tre locali: Tino Gourmet, ambientato nella storica barchessa di Villa Soligo (luxury hotel a Farra di Soligo); Tino Jesolo all’interno dell’elegante Resort Michelangelo Yachting Club; Osteria Veneta a Klagenfurt, in Austria. Ma tra pochi giorni, sarà ancora a Venezia per allietare i palati degli ospiti gourmet e delle celebrità che si siederanno nei due locali che gestisce durante la Biennale del Cinema.
«Per me è sempre stata l’unione naturale di due mondi affini: la cucina, ambito che ho sviluppato fin da ragazzino, e il cinema, per il quale ho sempre coltivato una certa passione. Questo sarà il quattordicesimo anno consecutivo di lavoro a Venezia, fra la Terrazza Biennale by Campari e il ristorante del Palazzo del Casinò – racconta Vettorello -. E’ un legame che mi permette di rappresentare a un pubblico prestigioso e qualificato una proposta di menù perlopiù all’insegna della tradizione veneta, rivisitata in chiave contemporanea. Sono giorni in cui mi sento ancora più responsabilizzato nel ruolo di ambasciatore della cucina italiana e della tradizione del mio territorio». Dal 30 agosto al 9 settembre, lo chef trevigiano esalterà soprattutto il pescato della Laguna in ricette d’autore che vanno dal Gran Crudo agli immancabili Spaghetti al Nero sino al Gran Fritto dell’Adriatico. Senza dimenticare che Vettorello ama creare ricette uniche per celebrare una star: lo Spaghetto al Prosecco per Penelope Cruz, l’Orata Spericolata per Vasco Rossi, il Risotto alla Moss per Ron Moss, Rosso Relativo per Red Canzian.
Vettorello sta facendo anche un eccellente lavoro sul granchio blu, protagonista in negativo di questa estate (sta facendo razzia negli allevamenti di molluschi e sta decimando la popolazione di avannotti di ogni specie) soprattutto in Laguna ma al tempo stesso, vista la grande quantità pescata per salvaguardare le aquacolture, sempre più utilizzato dagli chef. Uno di questi è proprio Tino che racconta . «Ho cominciato a interessarmi al granchio blu quando si cominciava a parlare insistentemente di questa specie per le problematiche connesse alla presenza nelle zone lagunari del Nord Adriatico e delle sue caratteristiche predatorie. Mi sono reso conto che si tratta di una specie simile alla più nota granseola che in Veneto si consuma da sempre». Sono due i piatti che prepara, fuori menu, quando i pescatori lo riforniscono del crostaceo: un’Insalata con le verdurine degli orti del Cavallino e granchio blu e uno Spaghetto al nero di seppia con granchio blu, concassé di ciliegino, bottarga e olio evo. Pronti a scommettere che le farà assaggiare anche a qualche star vecchia e nuova – vedi la nostra gallery – che verrà a trovarlo.
Fonte: Vanity Fair